Salsa alle mele
Apple nel 2020 ha registrato una crescita dei ricavi del 5% circa. La divisione Apple Store ha invece registrato una crescita del 28%. Senza il contributo di questa divisione, che rappresenta quasi il 20% delle vendite di Apple (ma con margini strepitosi del 78%), la società non sarebbe cresciuta. Apple Store guadagna particolarmente bene sul download delle app sui telefonini. Tra il 25 e il 30% del costo dell’app. Adducendo improbabili scuse di voler proteggere il cliente dai virus, Apple impedisce a chi possiede un iphone di scaricare le stesse app attraverso altri provider. Nonostante l’utilizzatore abbia già sontuosamente pagato per il telefonino e il suo software. Nell’agosto 2020 Tim Sweeney, CEO of EPIC GAMES, rese disponibili i giochi della società (tra cui il famoso Fortnite) attraverso una fonte alternativa sul web, ad un prezzo molto più conveniente di quello a cui tali giochi potevano essere acquistati su Apple Store. Apple bloccò le app di tali giochi dagli iphone. EPIC GAMES gli fece causa. Quanto sopra era già stato descritto in una precedente newsletter, esattamente un anno fa, contenente anche i link al video rilasciato per l’occasione da EPIC GAMES e il video a cui quest’ultimo si ispirava, in un’altra famosa battaglia in cui Apple giocava il ruolo di Davide e non di Golia (Golia era al tempo IBM). Perché parliamo ancora di questa storia? Mentre negli Stati Uniti il giudice Yvonne Gonzalez Rogers sta preparando la sentenza, attesa nelle prossime settimane, qualcosa è successo in Corea del Sud. Lunedi’ 30/08/21 il Parlamento coreano ha passato una legge che permette agli utilizzatori degli iphone (e degli android phones) lo scarico delle app da altri provider che non sia Apple Store (o Google Play). Se questo avvenisse anche negli USA, con la tanto attesa sentenza, Apple subirebbe un forte colpo alla sua crescita, crescita già ben prezzata dagli investitori. Tuttavia, il mercato sembra non pensarci o sembra essere particolarmente positivo sull’esito della sentenza, con Apple che raggiunge in questi giorni nuovi massimi. Più pessimista forse Mr. Cook, il CEO di Apple, che pochi giorni fa ha venduto 750 mln $ di titoli propri sul mercato. Vediamo.
La Cina secondo Soros
Ci cimentiamo nuovamente sulla Cina, a seguito di un interessante articolo uscito in questi giorni sull’FT (clicca qui per visualizzarlo). L’editorialista è uomo di eccezione, George Soros, una delle figure di spicco della finanza globale. Il suo hedge fund, il Quantum fund, dalla nascita, nel 1973, ha creato ricchezza per oltre 40 miliardi di dollari, con rendimenti eccezionali. George Soros e’ l’uomo che nel 1991 vinse contro la Banca d’Inghilterra, obbligandola a svalutare la sterlina. Il suo approccio è macro e quindi è sempre interessante ascoltare le sue visioni top-down. Soros fa notare nel suo articolo che circa 5 trilioni di dollari sono investiti in prodotti passivi che riproducono l’indice MSCI All Country World (ACWI) e che un multiplo di tale cifra è allocato in prodotti attivi che seguono questo indice. Una massa enorme di denaro. Una parte significativa di questi soldi seguono una declinazione del precedente indice, il MSCI ACWI ESG Leader Index. Qui Alibaba e Tencent sono due dei primi dieci titoli per peso. E molti altri sono i titoli cinesi qui presenti. Soros prosegue argomentando il fatto che i provvedimenti contro le molte società cinesi avvenuti per mano del governo nei passati mesi riflettono il pensiero del Presidente Xi che il mondo societario è strumentale al perseguimento della strategia governativa. Questo depone estremamente male per la corporate governance delle società cinesi, uno dei requisiti ESG. Se a causa di questo i titoli cinesi iniziassero a venire esclusi dagli indici ESG la pressione in vendita da parte di investitori attivi e passivi potrebbe riaccendersi. Se poi, come vociferato da alcuni, il governo americano passasse un decreto, rivolto proprio alle azioni cinesi, che impedisse l’investimento in società che non presentano una decente corporate governance, allora la pressione potrebbe divenire enorme.
Non crediamo molto alla seconda ipotesi. Siamo invece più possibilisti sulla prima e questo rappresenta un rischio. Quanto questo sia già riflesso dal mercato è difficile dirlo, ma tendenzialmente il mercato tende ad esagerare. Se poi Soros fosse o no molto investito sui titoli cinesi crollati a seguito delle pressioni governative e, quindi, se e quanto la sua analisi sia oggettiva e distaccata non ci e’ dato saperlo. Sicuramente ha senso.
Noi rimaniamo investiti nella nostra Nicchia the CUB (China Under Biden) dove il portafoglio è fatto da società partecipate dallo stato cinese, società già fuori dai maggiori indici e che trattano a livelli da saldo.
Tra cielo e terra
È il titolo di un bellissimo film di Oliver Stone del 1993. Il film narra le dolorose peripezie di una donna vietnamita dal 1965 al 1975 durante la Guerra del Vietnam, del matrimonio con un sergente americano, dell’abbandono del villaggio natio e del successivo inserimento nella vita californiana, concludendosi col suicidio del marito che, invece, non riesce a superare la traumatica esperienza bellica.
Qualche giorno fa Paolo Bronzi, CEO di un prestigioso e innovativo family office, nonché ex collega e amico, ha pubblicato un interessante articolo su LinkedIn (Future Mirror – Alla conquista dello spazio – Vector WM) in cui in modo chiaro e sintetico fa comprendere le potenzialità del network satellitare in cui diverse società stanno ora investendo pesantemente. Allo stesso tempo gli operatori telefonici terrestri accelerano gli investimenti nel network terrestre. Il punto di unione tra questi due network è che, per la prima volta, entrambi i network useranno lo stesso protocollo, il 5G. Oggi il network 4G e il network non terrestre (NTN) usano tecnologie diverse. L’unione di questi due network sotto la stessa tecnologia permetterà di creare realmente una rete globale, con altissima copertura e bassissima latenza. Aprendo la via ad applicazioni mai viste ed irresistibili. Per lavorare, studiare, muoversi, giocare e comunicare come mai prima. In un nuovo mondo virtuale. Tra cielo e terra.
Back