Isteria
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Il famoso detto “il re è morto, lunga vita al re!” nasce in Francia e non in UK come molti credono. Correva il 1422 e Carlo VI, il monarca famoso per la sua follia, moriva passando la corona al figlio Carlo VII invece che lasciarla, come sancito dal trattato di Troyes, a Filippo il Buono. Carlo VII fu poi aiutato da Giovanna D’Arco a riconquistare la Francia e a porre fine alla guerra dei cento anni. Per comunicare ufficialmente la morte di Carlo VI ma anche il proseguimento del regno della dinastia dei Valois, il duca di Uzes pronunciò la famosa frase “Le Roi est mort, vive le Roi!” che venne poi mutuata dal mondo intero.
Siamo ormai usciti dalla pandemia e non ci entreremo più. Non diciamo che il virus sia scomparso o che non provocherà ancora vittime. Diciamo che abbiamo raggiunto un punto, come su tante patologie, tra cui il cancro, dove abbiamo coscienza del pericolo, abbiamo protocolli e capacità di produrre farmaci per limitare i danni e, volenti o nolenti, ormai ci conviviamo. Come per i tumori, conosciamo le precauzioni da adottare per ridurne la letalità, ma non tutti le adottano. Come per i tumori, a volte le strutture non sono in grado di gestire il carico degli ammalati e bisogna migliorarle. Come per i tumori c’è un pericolo che non potrai mai annullare completamente. D’altronde conviviano con l’inevitabilità della vecchiaia e della morte. Siamo eroi, a nostro malgrado, e il Covid non ci impedirà più di vivere pienamente la nostra vita. Anche le guerre finiscono…I l COVID non è più un problema e probabilmente, al contempo, sempre lo sarà: se non sarà questo virus sarà un altro. Tuttavia, oggi siamo pronti. “La pandemia è finita, lunga vita alla pandemia!”
In un Occidente affannato che, dopo le riaperture e alla vigilia dell’inverno, lotta contro la ripresa della variante delta, emerge una nuova variante che è stata battezzata, coerentemente con le altri varianti, con una lettera greca progressiva, Omicron (la lettera Xi è stata saltata dal WHO per evitare, crediamo, di avere un virus col nome del Presidente cinese…). Di questa variante si sa che mostra un alto numero di mutazioni rispetto al virus Covid originale. In Sudafrica i casi rilevati sono ancora pochi, ma il virus dimostra di avere un alto livello di contagiosità. Gli ultimi dati derivanti dagli ospedali e dai medici di famiglia non sembrano tuttavia indicare una particolare letalità del virus, anzi i sintomi sono lievi. E forse è proprio questo che contribuisce alla sua trasmissibilità. Tuttavia, l’emergere della variante scatena il caos. I mercati si sciolgono, politici impongono restrizioni e i ricercatori e giornalisti tornano al sensazionalismo.
Il mercato salta dall’isteria per l’inflazione a quella per la nuova variante. Il mercato vive di emozioni esagerate. Sono il suo propellente. Molti i soggetti venerdì pronti a sparare sul mercato e andare corti. Non siamo tuttavia convinti faranno soldi. La liquidità è tanta e il mercato azionario presenta molte opportunità irresistibili. Se l’ansia Omicron rientra, l’isteria di venerdì crea posizioni da ricoprire e getta i presupposti per una buona chiusura d’anno. Peccato non avere più liquidità da investire.
Isteria (2)
Proviamo, x gioco, ad analizzare upside e downside legate allo sviluppo della nuova variante chiamata Omicron.
Caso A) Scenario avverso estremo
La variante oltre ad essere molto contagiosa è molto letale (sebbene ad oggi non sembri). Molto più della variante Delta. E i vaccini attuali non funzionano. A questo scenario drammatico ci siamo preparati per quasi 2 anni. I retailer hanno sviluppato i rami on-line. Le consegne sono efficienti. Il lavoro e l’insegnamento da casa, se non ideali, funzionano. L’economia rimane supportata da debito e tassi. Alcuni settori, quali Airlines e turismo, dovranno essere aiutati di nuovo. Altri come commodities e auto soffriranno un po’. In soli 3 mesi un nuovo eventuale richiamo (booster) del vaccino adatto anche per la nuova variante sarebbe disponibile per la somministrazione, così come l’infrastruttura per somministrarlo. A differenza dello scorso anno siamo attrezzati. I mercati saranno molto più resilienti e le persone meno angosciate rispetto alla prima ondata.
In tale scenario il sospirato rally di fine anno non ci sarà e il mercato continuerà per un po’ ad essere debole per poi esplodere al rialzo alle prime notizie positive (nuovo vaccino/richiamo o regressione variante). Le paranoie per l’inflazione scompariranno e i gestori obbligazionari passeranno un Natale sereno.
Caso B) Scenario positivo
Questa variante sebbene più contagiosa ha una letalità comparabile o inferiore a quella della Delta e in più i vaccini mantengono un certo grado di efficacia per ridurre significativamente l’impatto del virus. Casi intermedi come alta letalità virus e buona efficacia vaccino, o bassa letalità virus e inefficacia vaccino, non cambierebbero il risultato. Noi non siamo virologi, ma una serie di luminari come il Dr. Pollard, il Dr. Whitty, o il Dr. Semple che si sono dimostrati equilibrati e corretti durante la pandemia hanno espresso fiducia che il vaccino possa mostrare una certa efficacia contro questa variante. Inoltre, come già detto, i dati dalle strutture africane indicano una grande prevalenza di sintomi leggeri.
In questo caso il mercato rimbalzerebbe significativamente e si potrebbe tornare ad angosciarsi per qualcos’altro, tipo l’inflazione, la Cina, i debiti pubblici e i lupi mannari.
Blue Bird
La storia è quella da cui trarre un film hollywoodiano. Da far piangere, ridere e uscire dal cinema felici. È la storia di Mutiara Fatimah Djokosoetono.
Nata il 17 ottobre 1921 in Malang, una cittadina nella parte orientale di Giava, da famiglia di ricchi imprenditori. Il padre quando lei aveva 6 anni, perde tutto e quindi Mutiara vede i suoi privilegi dileguarsi e si trova a crescere in una famiglia povera. Questo probabilmente le diede la forza di lottare e la fame necessaria per vincere.
Prima di finire gli studi Mutiara si sposa con un suo docente universitario e ha due figli. Con lo stimolo del marito dà sfogo alla sua passione imprenditoriale, creando una società che vendeva tappeti e una che commercializzava uova. Questi primi passi imprenditoriali le diedero modo di comprendere i meccanismi di mercato.
Alla morte del marito a seguito di una lunga malattia (1965) a Mutiara viene data dall’università in cui il marito insegnava una piccola somma di denaro. Con questi soldi compra due auto usate e inizia un servizio di taxi nella zona in cui abita. Il servizio, disegnato in maniera originale e con stile ed efficienza, riscuote un grande successo. Da lì a pochi anni Mutiera passa a 25 auto.
Quando a Giava vengono introdotte le licenze per i taxi negli anni ‘70 lotta come un drago per ottenerne una e, nonostante sia una donna e abbia una piccola attività, ci riesce. Riesce anche ad ottenere, grazie ad un amico del figlio che lavora in banca, un prestito per passare a 100 auto. Qui cambia il nome della società, battezzandola Blue Bird e rendendola unica. I taxi furono dipinti tutti di blu. Particolare training venne dato agli autisti. Fu la prima in Indonesia ad introdurre tax meter e aria condizionata nei veicoli. Insomma, i taxi Blue Bird divennero emblema di cortesia, affidabilità, stile e comfort. Negli anni ‘80 la Blue Bird conta oltre 3000 taxi. Mutiera struttura l’organizzazione, introduce manager capaci, fidelizza gli autisti, investe molto nella selezione e nel training del personale. Blue Bird non è mai stata associata a nessun scandalo legato ad un tassista che approfitta in qualche modo di un cliente. La società si allarga nelle auto di lusso, nei bus e nella vendita di auto usate. Alla morte di Mutiara nel giugno 2000 Blue Bird conta oltre 20mila vetture e 30mila dipendenti.
La società viene poi gestita dai figli che continuano a farla crescere e nel 2014 la quotano. A seguito della quotazione l’azienda raggiunge una capitalizzazione di oltre 2,5 miliardi di dollari. Una cifra immensa creata da una mamma caparbia.
Oggi Blue Bird vale un decimo. Un paio di eventi drammatici si sono scatenati su di lei. Il primo è l’entrata sul mercato di Uber e poi di Grab e Gojek, che ha deflazionato le tariffe e portato via molti clienti e dipendenti. E poi il Covid che ha reso il taxi inutile. Oggi il Covid sta passando e la gente ritorna gradualmente a vivere. Stiamo parlando di un paese di 270 milioni di abitanti che dovrebbe veder crescere il suo PIL dell’80% nei prossimi 10 anni, e con questo il benessere e la domanda per servizi di trasporto. Allo stesso tempo sta nascendo la disaffezione per Grab e Gojek (Uber si è fusa con Grab in Indonesia). Come accade anche qui a Londra, sono molte le persone che preferiscono pagare il 20% in più di quanto pagherebbero con Uber per avere un servizio di qualità e affidabile.
Ora Blue Bird ha la sua piattaforma on-line ed ha inoltre chiuso un deal che gli permette di essere disponibile per i clienti Gojek (Gojek ha anche acquistato il 4,3% di Blue Bird). Molti dei ex-dipendenti Blue Bird che hanno disertato per Grab o Gojek stanno tornando, riconoscendo la migliore qualità di vita ed affidabilità offerta da Blue Bird. Infine, la società ha diversificato la sua offerta, puntando molto sui servizi aziendali. Il controllo dell’azienda è in mano agli eredi di Mutiara e la guida è affidata a sua nipote, Noni Purnomo, che ha dimostrato grandi capacità in questi difficili anni, non dissimili da quelle di sua nonna.
A seguito del Covid Blue Bird ha registrato una perdita nel 2020 e ne registrerà un’altra nel 2021, seguita da un utile nel 2022 se le cose continuano nell’attuale direzione. Inoltre, tratta a 0,6x il valore del patrimonio netto tangibile e a 7x EV/EBITDA 2022. Sugli utili registrati nel 2019 pre-Covid Blue Bird tratta a un multiplo di 10x e di meno di 3x quelli nel 2014, prima dell’entrata di Grab e Gojek. Inoltre, Blue Bird ha pochissimo debito, nonostante la difficile che ha dovuto passare. Crediamo ci sia spazio per la rinascita di un marchio riconosciuto, che offre servizio di qualità e affidabile in un Paese con grandi opportunità di crescita. A questi livelli il profilo rischio/beneficio è molto attraente. Se poi consideriamo che abbiamo un mercato che valuta piattaforme di trasporto persone e delivery cifre folli, allora la valutazione è da urlo. Non abbiamo dubbi che Mutiara Fatimah Djokosoetono concorderebbe.
Il titolo è detenuto nella Nicchia Small Cap Indonesia del fondo Asian Niches.
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